Lettera 12 pubblicata il 4 agosto 2010

Il Brasile per la “Pace liturgica”

Alla fine dell'incontro è stata redatta una Lettera al Santo Padre per esprimere il nostro amore filiale al Pontefice romano, il nostro desiderio di partecipare alla 'Pace liturgica', la nostra piena comunione con la Chiesa, per domandare la Sua Benedizione Apostolica per il nostro ministero e per l'apostolato che portiamo avanti presso i gruppi legati alla tradizione. Firmare questa lettera è stato un fatto epocale. Io credo in effetti che solo il futuro svelerà l'importanza di questo semplice incontro tenutosi nel Nord Est del Brasile.

L'Abate Barbosa, giovane vicario della parrocchia di Santa Rita a Sorocaba in Brasile, ci ha dato una buona notizia sul suo blog: L'impegno di tre vescovi brasiliani e di una ventina di preti del paese per la “Pace liturgica”. In questo grande paese cattolico in cui la Fede, già in passato scossa dalla Teologia della Liberazione, è oggi messa di fronte alle devastazioni della secolarizzazione e delle sette evangeliche, questo avvenimento non è che una goccia in mare aperto, ma, certo, è una goccia d'acqua benedetta che noi non possiamo che apprezzare.


I – IL CONTESTO

Dal 17 al 19 giugno scorsi, la diocesi di Garanhuns in Brasile ha accolto la prima riunione sacerdotale sul Motu Proprio Summorum Pontificum organizzata nel paese. Presieduto congiuntamente con l'Amministrazione apostolica Saint-Jean Marie Vianney, questo incontro ha riunito una trentina di ecclesiastici fra cui 21 sacerdoti. All'apertura di queste giornate, Monsignor Guimaraes, vescovo di Garanhuns, ha letto, durante la messa cantata secondo la forma straordinaria del rito romano, una lettera indirizzata ai partecipanti scritta dal Cardinal Levada, presidente della Commissione Ecclesia Dei. In questa lettera, datata al 10 aprile, il Cardinale esprimeva il suo “apprezzamento per quest'iniziativa”, e formulava il suoi auguri “affinché questo progetto possa essere un successo”, al fine di promuovere l'applicazione del Motu Proprio secondo le intenzioni del Santo Padre, “e perché susciti un'azione pastorale che si adatti sempre meglio ai bisogni dei fedeli, perché si possa approdare, al momento opportuno, ad un arricchimento reciproco e legittimo delle due forme del rito romano.

Nel corso di queste giornate, scandite dalla celebrazione della forma straordinaria della messa, i partecipanti hanno potuto approfondire la loro conoscenza canonica, storica e teologica della liturgia antica, e, inoltre, partecipare ad esperienze pratiche sotto la guida e con l'aiuto dei sacerdoti dell'Amministrazione apostolica. Monsignor Guimaraes stesso ha condotto un seminario sulle conseguenze canoniche del Motu Proprio Summorum Pontificum, mentre Monsignor Rifan, Amministratore apostolico, ha presentato il suo nuovo libro che è una raccolta di “considerazioni sulle forme della Santa Messa di Rito romano”.

Prima di concludersi con l'apposizione delle firme sulla lettera per il Santo Padre, questo incontro è stato segnato dalla nascita del "Coetus Sacerdotalis Summorum Pontificum" (Gruppo sacerdotale Summorum Pontificum) destinato a mantenere un legame stretto fra i partecipanti.


II – IL DOCUMENTO

Lettera indirizzata al Santo Padre da parte dei partecipanti all'incontro sacerdotale sul “Motu Proprio Summorum Pontificum, un grande dono spirituale e liturgico per tutta la Chiesa”, organizzato a Garanhuns (Brasile) dal 17 al 19 giugno 2010.

A Sua Santità Papa Benedetto XVI:

Santissimo Padre,

Avendo partecipato all'incontro sacerdotale sul “Motu Proprio Summorum Pontificum, un grande dono spirituale e liturgico per tutta la Chiesa” organizzato a Garanhuns in Brasile il 17, 18 e 19 giugno 2010, sotto il patrocinio della diocesi di Garanhuns e dell'Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney e con l'appoggio e l'incoraggiamento della Commissione Ecclesia Dei, espressa attraverso una lettera di Sua Eminenza il Cardinal Levada, vogliamo, alla fine di questo incontro e ancora sotto l'effetto della grazia dell'Anno sacerdotale, esprimere la nostra profonda gratitudine per il ministero di Vostra Santità, la nostra sincera solidarietà, la nostra unione e la nostra piena comunione, così come il nostro fedele desiderio di collaborare con il successore di Pietro e Vicario di Gesù Cristo per l'applicazione della lettera apostolica Summorum Pontificum impiegando tutti i nostri sforzi alla costruzione della “Pace Liturgica” così tanto desiderata da Vostra Santità.
La nostra riunione, preannunciata alla Conferenza episcopale brasiliana e presso la Nunziatura apostolica, ha avuto luogo nel più autentico spirito di comunione ecclesiale: i sacerdoti che hanno partecipato, giunti da tutto il paese, lo hanno fatto con il permesso del loro vescovo o del loro superiore.
E' in questo spirito di comunione e di collaborazione con la Chiesa del Brasile e del mondo intero che imploriamo umilmente la Vostra Benedizione apostolica per noi e per i nostri ministeri.

Garanhuns, 19 giugno 2010

+ Fernando Guimarães, Vescovo diocesano di Garanhuns
+ Fernando Areas Rifan, Amministratore apostolico, Campo
+ Adalberto Paulo da Silva OFMCap, Vescovo Ausiliare emerito di Fortaleza

(seguono le firme di una ventina di sacerdoti e seminaristi)


III – I NOSTRI COMMENTI

a) Monsignor Guimaraes non è proprio un signor nessuno. Già ufficiale della Congregazione per il Clero, è stato nominato vescovo da Benedetto XVI nel 2008. Si muove senza complessi nel solco della prospettiva della “riforma della riforma” disegnata dal Santo Padre. E' il primo vescovo brasiliano ad occuparsi direttamente della diffusione della forma straordinaria della messa.

b) Poco conosciuta in Europa, l'Amministrazione apostolica di San Giovanni Maria Vianney, sotto la guida di Monsignor Rifan (che ha il rango di vescovo), è originata dalla diocesi di Campos della qual Monsignor de Castro Mayer – che aveva consacrato assieme a Monsignor Lefebvre i 4 vescovi della Fraternità San Pio X nel 1988 – è stato il coraggioso vescovo dal 1949 al 1981. Ricongiunta con Roma nel 2000 ed eretta ad Amministrazione apostolica, l'Unione San Giovanni Maria Vianney conta una trentina di sacerdoti, un centinaio di luoghi della messa e circa 30.000 fedeli. Ha registrato due ordinazioni sacerdotali nel 2009.

c) Queste giornate di Garanhuns e la nascita del gruppo sacerdotale costituiscono un passo piccolo, ma molto simbolico per un paese in cui, fino ad ora, i sacerdoti legati alla liturgia tradizionale erano tenuti ai margini. Il numero stesso dei partecipanti avrebbe potuto essere facilmente più elevato se, in uno spirito di “autentica comunione ecclesiale”, gli organizzatori non avessero insistito perché tutti gli ecclesiastici che si volevano iscrivere ottenessero un permesso formale di recarsi a Garanhuns da parte da parte del loro vescovo o del loro superiore. Una condizione abbastanza difficile da soddisfare per molti, ma che ha permesso a questo incontro di svolgersi in un clima sereno. Proprio come l'abate Barbosa sul suo blog, i presenti sono andati via da lì molto soddisfatti e più motivati che mai.

d) La ripresa, in un altro continente e fatta da membri del clero, dell'appello alla “Pace Liturgica” è certamente una soddisfazione per noi, ma è soprattutto un incoraggiamento a proseguire il nostro lavoro di informazione e di riflessione perché poco a poco, in tutte le parrocchie di tutte le diocesi dei cinque continenti, il rito romano sia proposto nella ricchezza e complementarietà delle due forme senza che questo susciti delle controversie ideologiche.