Lettera 102 pubblicata il 29 giugno 2018

Il nuovo rito del battesimo dei bambini: un rituale pacifista

Prima parte del nostro studio comparativo del rituale straordinario e della pratica moderna.


La riforma liturgica seguita al Vaticano II ha avuto la caratteristica di essersi presto manifestata come uno sconvolgimento molto profondo del culto cattolico, cosa che spiega le opposizioni incontrate (per esempio quella del cardinale Joseph Ratzinger, fin dal 1966), al punto di averne trasformato sensibilmente l'insiemesenza lasciare veramente nulla come era prima: la messa, i sacramenti, le. benedizioni. (Basti pensare che in tutti i casi in cui erano ancora ancora previsti alcuni elementi della liturgia tradizionale, come ad esempio un certo numero di orazioni, i riformatori hanno sempre operato almeno una piccola trasformazione).

 

Se dunque Paix Liturgique si interessa particolarmente a ciò che è cambiato con la messa nuova, perché il suo progetto essenziale è quello di far meglio conoscere, amare e difendere la messa tradizionale, giudica però necessario anche considerare la portata d'insieme di una riforma che si è voluta globale. Lo chiedono i fedeli legati alla messa tradizionale, perché la loro vita cristiana li porta a partecipare ad altre cerimonie: battesimi, prime comunioni, esequie e ordinazioni sacerdotali. In queste situazioni spesso si trovano in situazioni di forte disagio. Per dirla chiaramente, abbiamo pensato che possa essere utile fornire loro degli elementi di analisi con questa lettera e con quelle che seguiranno.

 

È importante, d'altra parte, sottolineare che le disposizioni del motu proprio Summorum Pontificum e del suo decreto di applicazione, l'istruzione della Commissione Ecclesia Dei, Universæ Ecclesiæ, del 30 aprile 2011, riguardano espressamente, non soltanto la messa, ma anche il resto della santa liturgia. La scelta del messale del 1962 come messale di riferimento dell’usus antiquior, ha come conseguenza che, per gli altri libri ci si attenga in modo logico a questa regola, facendo riferimento a quanto era in vigore nel 1962. (Summorum Pontificum, art. 9, Universæ Ecclesiæ,art. 24 et 28). Il che significa che possiamo dunque utilizzare l'ultima edizione tipica del breviario tridentino del 1961 per dire l'Ufficio divino, quella del rito del 1952 per celebrare i sacramenti, del cerimoniale dei vescovi del 1886, del pontificale del 1961 e 1962 per i sacramenti dati dai vescovi. Il Summorum Pontificum dice per esempio (art. 5 § 3): "Per i fedeli e i sacerdoti che lo chiedono, il parroco permetta le celebrazioni in questa forma straordinaria anche in circostanze particolari, come matrimoni, esequie o celebrazioni occasionali, ad esempio pellegrinaggi". Con il nostro lavoro cerchiamo dunque di aiutare i richiedenti a giustificare efficacemente, per loro stessi e per i loro familiari la domanda di sacramenti e cerimonie tradizionali.

 

Per tutte queste ragioni, cominciamo dunque qui ad esaminare le altre parti della sacra liturgia oltre la messa. Quest'analisi mostrerà le loro carenze di fondo e la loro debolezza formale, di cui gli effetti sono nefasti, dal punto di vista pastorale, specialmente per quanto riguarda la fede degli "utilizzatori". Giudizio, malauguratamente confermato dalla disaffezione generale dei fedeli al culto cristiano riformato nella Chiesa d'Europa (per non fare che un esempio: in Francia, oggi, solo il 30% dei bambini che vengono al mondo riceve il battesimo). Le nostre lettere saranno inoltre un contributo alla spiegazione di un fallimento pastorale senza precedenti nella storia.


 

Il nuovo rito del battesimo dei bambini: un rituale pacifista

 

Concentriamo il nostro studio sul battesimo mettendo in comparazione il rito tradizionale e quello nella sua forma nuova.1 Il battesimo nel nuovo rito, comporta una cerimonia decisamente più lunga di quella antica, in cui la parte discorsiva prende un ampio spazio, visto che il rituale include una liturgia della parola con una vera e propria omelia2. Al tempo stesso, il messaggio trasmesso è nettamente più debole almeno su di un punto: l'aspetto della lotta contro il demonio, che caratterizza così nettamente la forma antica, è praticamente svanito, cosa che si manifesta in particolare nella sparizione degli esorcismi propriamente detti e dei riti con valore di esorcismo.

 

È come se gli estensori del nuovo rituale del battesimo non avessero più una fede così forte nella dottrina del peccato originale. Il peccato originale, così, non sarebbe nient'altro che la contaminazione delle anime che vengono al mondo, dall'influenza complessiva di tutti gli errori passati, presenti e futuri. I nuovi teologi preferiscono parlare di "peccati del mondo", come padre André-Marie Dubarle, op3, o anche padre Gustave Martelet, sj, in Libre réponse à un scandale. La faute originelle, la souffrance et la mort4, e padre Jean-Michel Maldamé, op, ecc.

 

 

 

Un tono meno sacro

Nel rituale tradizionale di Paolo V, le formule sono fisse, cerimoniali. Si accompagnano a dei gesti ritualizzati: essuflazione (cacciata dello spirito del male, infusione dello Spirito Santo); segni della croce ripetuti; uso del sale (sale esorcizzato ed esorcizzante, sale della saggezza, annuncio dell'alimento eucaristico); due esorcismi propriamente detti; imposizione della mano e imposizione della stola (presa di potere nel nome di Cristo del bambino ancora trattenuto dal demonio); rito dell'Ephpheta (saliva sulle narici del battezzato e sulle orecchie per aprire i suoi sensi alle cose di Dio); unzioni obbligatorie d'olio dei catecumeni (olio della salvezza, che è in effetti un altro tipo di esorcismo); passaggio dalla stola viola della penitenza, che si usa in tutte le cerimonie preparatorie, alla stola bianca della gioia, per il battesimo propriamente detto.

Il battesimo nuovo è invece preceduto da una formula di accoglienza, che evoca una riunione profana: "Il celebrante rivolge un saluto ai presenti, specialmente ai genitori e ai padrini". Il rito nuovo del battesimo, nella sua versione francese precisa che se il sacerdote conosce i genitori o i padrini, può chiamarli per nome, mentre in quello nella versione italiana si precisa che "nel rivolgere questo primo saluto, il celebrante tenga conto di eventuali situazioni familiari particolarmente delicate."

 

Le variazioni possibili sono, a questo punto, molto numerose (sia nella versione in francese che in quella in italiano), con quell'effetto a-rituale che abbiamo già messo in evidenza. Per esempio, le domande preliminari sono: "Che nome date al vostro bambino? - N. Per i vostri bambini che cosa chiedete alla Chiesa di Dio? - Il Battesimo". Ma si precisa che "Nel dialogo, il celebrante può usare altre espressioni. Nella seconda risposta, i genitori possono esprimersi con altre parole, come ad esempio: La fede, oppure La grazia di Cristo, o La vita eterna". Le letture sono a scelta, la preghiera di intercessione (preghiera universale) è modulabile, i moniti sono modificabili da parte del sacerdote se ritiene che che non siano adatti all'assemblea. Sono possibili molteplici benedizioni dell'acqua. Nella versione francese il sacerdote può scegliere o un'imposizione della mano, o un'unzione con olio dei catecumeni, mentre in quella italiana è prevista solo l'unzione. Gli esorcismi sono ridotti ad un'orazione, in due formule possibili a scelta, di cui parleremo dopo.

 


La rinuncia alla battaglia contro il demonio a favore della sola accoglienza nella comunità

 

Nella forma tradizionale, il battesimo è presentato come un'infusione della vita divina in una dinamica di combattimento esplicito contro l'azione del demonio a causa del peccato originale; il nuovo rituale non sottolinea particolarmente questa prospettiva.

Nel rituale di Paolo V, il sacerdote, indossando una stola viola, dopo il domanda e risposta sulla richiesta di battesimo e il richiamo ai fondamenti della vita cristiana (con le parole "Se davvero vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti: amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso."), soffia tre volte sul viso del battezzando e pronuncia queste parole: "Esci da lui , spirito immondo, e cedi il posto allo Spirito Santo Paraclito". Poi traccia con il pollice il segno di croce sulla fronte e sul petto del battezzando. Più avanti nella cerimonia, dopo l'ultimo esorcismo e la tripla rinuncia a Satana, alle sue opere e alle sue vanità, il sacerdote segnerà nuovamente il battezzando con l'olio dei catecumeni, l'olio del combattimento, sul petto e sulle spalle. L'imposizione della mano, segno dell'autorità che spezza le catene con le quali Satana lo teneva legato, e l'esorcismo sul sale, che seguono, si collocano in un percorso unico che conduce al primo esorcismo.

 

Nel rito nuovo, le cerimonie preparatorie sono più brevi, ma più che la loro durata, è il loro stesso significato che, in contrasto con il rituale antico, attira l'attenzione. Dopo il domanda e risposta sulla richiesta di battesimo, il sacerdote, indossando una stola bianca sin dall'inizio (se nella versione in italiano "Il colore delle vesti sacre è normalmente il bianco", in quella in francese, la stola può essere anche di un colore che sottolinei la gioia della cerimonia), traccia un segno della croce sulla fronte del battezzato e dichiara: "N., con grande gioia la nostra comunità cristiana ti accoglie. In suo nome io ti segno con il segno della croce. E dopo di me anche voi, genitori (e padrini), farete sul vostro bambino il segno di Cristo Salvatore." Nella versione francese, questo è immediatamente seguito dall'invito ad entrare "nella casa di Dio per avere parte con Cristo alla vita eterna". La processione verso il luogo del battesimo viene fatta cantando il salmo Jubilate Deo, omnis terra, "Acclamate al Signore, voi tutti della terra " (Salmo 99), salmo di lode per eccellenza, o un altro canto similare. Anche nella versione in italiano a questo punto "il celebrante invita i genitori, i padrini e gli altri presenti, alla celebrazione della parola di Dio. Se lo spazio lo consente, si va in processione al luogo prescelto, eseguendo un canto adatto". 


L'impressione che si ha è che il futuro battezzato entri da subito a pieno titolo nella Chiesa, che la gioia si imponga da subito, come se l'impronta di Satana sull'anima del battezzato ed il suo potere su di esso fosse del tutto insignificante. Il contrasto è netto a paragone con il tono molto intenso che caratterizza tutta la prima parte della celebrazione secondo il rituale tradizionale, che comunque non dimentica affatto, sin dal principio, la gioia della vita nuova che comincia con il battesimo (l'orazione che segue l'imposizione del sale ne è un esempio: "Intimamente penetrato dal sale, segno della tua sapienza, sia libero dalla corruzione delle passioni, e attratto dal profumo dei tuoi insegnamenti, sia felice di servire a te nella tua Chiesa, e di giorno in giorno cresca nel bene.")

 

Alla fine, la differenza profonda fra i due rituali si concentra negli esorcismi:

 

·       Nel rituale tradizionale, i due esorcismi propriamente detti sono particolarmente espliciti: "Ti esorcizzo, spirito immondo, nel nome del + Padre e del + Figlio e dello Spirito + Santo: esci e allontanati da N., creatura di Dio: te lo comanda, maledetto dannato, quello stesso Cristo, che camminò sulle acque, e tese la sua mano a Pietro che stava annegando. Riconosci dunque, demonio maledetto, la sentenza che ti condanna, e umiliati davanti al Dio vivo e vero, davanti a Gesù Cristo suo Figlio e allo Spirito Santo; allontanati da N., creatura di Dio". Esorcismo che si chiude con il sacerdote che segna la fronte del battezzando pronunciando queste parole: "E questo segno della santa + croce, che noi imprimiamo sulla sua fronte, tu, demonio maledetto, non oserai violare". E il secondo esorcismo:"Ti esorcizzo, spirito immondo, nel nome di Dio + Padre onnipotente, nel nome di Gesù + Cristo suo Figlio, Signore e giudice nostro, e nella potenza dello Spirito + Santo; allontanati da N., creatura di Dio...".

·       Nel rituale nuovo, si trova invece una preghiera che precede la celebrazione del sacramento. Non si tratta di un esorcismo propriamente detto, con il quale un ministro di Cristo, nel suo nome, comanda a satana di ritirarsi, ma di una preghiera con la quale si chiede semplicemente al Signore che porti via (il battezzato) dalle tenebre:

o   1° formula:"Dio onnipotente ed eterno, tu hai mandato nel mondo il tuo Figlio per distruggere il potere di Satana, spirito del male, e trasferire l'uomo dalle tenebre nel tuo regno di luce infinita; umilmente ti preghiamo: libera questo bambino dal peccato originale, e consacralo tempio della tua gloria, dimora dello Spirito Santo."

o   2° formula:"Dio onnipotente, tu hai mandato il tuo unico Figlio per dare all'uomo, schiavo del peccato, la libertà dei tuoi figli; umilmente ti preghiamo per questo bambino, che fra le seduzioni del mondo dovrà lottare contro lo spirito del male: per la potenza della morte e risurrezione del tuo Figlio, liberalo dal potere delle tenebre, rendilo forte con la grazia di Cristo e proteggilo sempre nel cammino della vita."

 

Certo, proprio come nella messa, la sola consacrazione contiene la realtà del sacrificio che le preghiere come quelle dell'offertorio della messa tradizionale non fanno che rendere esplicito, allo stesso modo, nel battesimo, l'infusione dell'acqua, accompagnata dalle parole battesimali, contiene tutto il significato del sacramento, ivi compresa la messa in fuga del demonio, che gli esorcismi del rito tradizionale non fanno che esplicitare. Questo non impedisce però che la cancellazione di questa esplicitazione abbia necessariamente delle conseguenze sulla fede dei fedeli.

 

... E non solo sulla fede. L'abbé Jean-Régis Fropo, che è stato sacerdote nella diocesi di Fréjus-Tolone dal 2005 al 2014, ha attirato l'attenzione delle autorità della Chiesa, a Roma e in Francia, sulle carenze del rituale del battesimo, dal 15 maggio 1069, in relazione alla lotta al demonio.

Secondo lui, un certo numero di casi di possessioni diaboliche di bambini o persone battezzate in età adulta, si potrebbero spiegare con la povertà di questo rituale in materia di esorcismo5.

In ogni caso si tratta di ragioni, paragonabili a quelle che fanno preferire la messa tradizionale a quella nuovo, relative alle insufficienze nell'espressione dottrinale della nuova liturgia, che fanno optare per la forma tradizionale molti genitori al momento di far battezzare i propri figli. Dal 2007 si tratta di un diritto riconosciuto.



Ordo baptismi parvulorum, rito del battesimo dei bambini (prima edizione tipica 1969). 

2."Rituel du baptême des petits enfants", Mame-Tardy, 1970 e 1984.

3."Le péché originel dans l’Ecriture", Cerf, 1958.

4. Cerf, 1986.

5. Blog L’Homme nouveau, https://www.hommenouveau.fr/1815/religion/nouveau-rituel-du-bapteme---le-cri-d-alarme-d-un-exorciste.htm